Rito e teologia in Cipriano Vagaggini: tra traditio e progressio
Salesianum vol. 81 (2019) n. 4, 682-700
Sezione: Studia
Sommario
Lo studio descrive la figura, nel panorama teologico italiano, di dom Cipriano Vagaggini, “fondatore della teologia liturgica”, estensore materiale del primo capitolo di Sacrosanctum Concilium, e uno degli “architetti” della Riforma Liturgica. L’articolo considera che per comprendere in profondità l’interesse della teologia contemporanea per la ritualità e l’orizzonte di pensiero che vi è alla base, è necessario prendere in esame la riflessione di alcuni “padri della teologia del secolo scorso” che, ancor prima del Concilio Vaticano II, hanno tentato di superare l’idea fortemente razionalista della fede propria della teologia manualistica, volgendo l’attenzione alla dimensione esperienziale, soggettiva, non concettuale della stessa. In questo senso, la riflessione di Vagaggini si inserisce nel processo di rinnovamento della teologia preconciliare senza brusche fratture, cercando di superare dall’interno il razionalismo della manualistica, ritornando ad fontes, cioè ai Padri e al pensiero autentico di Tommaso, in dialogo con la modernità, per questo coglie prematuramente quelle difficoltà e quelle questioni che assillano ancora oggi la ricerca teologica e liturgica. Si può dire che l’attenzione per la ritualità ha origine dal desiderio di recuperare l’esperienza della fede nella riflessione teologica.
Abstract
The study describes the figure, in the Italian theological panorama, of dom Cipriano Vagaggini, “founder of the liturgical theology”, material extender of the first chapter of Sacrosanctum Concilium, and one of the “architects” of the Liturgical Reform. The article considers that to understand in depth the interest of contemporary theology for the ritual, and the underlying horizon of thought, it is necessary to examine the reflection of some “fathers of theology in the last century” that, even before the Second Vatican Council, they tried to overcome the strongly rationalistic idea of the faith proper to manualistic theology, turning the attention to the experiential, subjective, non-conceptual dimension of the same. In this sense, the reflection of Vagaggini is inserted within the renewal process of the pre-conciliar theology without abrupt breaks, trying to overcome the manualistic rationalism from within, and returning to the sources, that is, to the Fathers and to the authentic thought of Thomas, in dialogue with modernity, for this reason, it prematurely captures those difficulties and those questions that still haunt the theological and liturgical research today. It can be said that the attention to ritual originates from the desire to recover the experience of faith in the theological reflection.