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Claudio Tarditi - Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO), Torino
Salesianum vol. 85 (2023) n. 4, 658-685
Sezione: Studia
Ricevuto: 16-11-2023 - Approvato: 20-11-2023

Autori

Claudio Tarditi - Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO), Torino

Sommario

In occasione del venticinquesimo anniversario della sua uscita, il presente testo intende indagare la fecondità della Fides et ratio per il pensiero fenomenologico contemporaneo. In primo luogo, attraverso la riflessione sulla genesi della fenomenologia trascendentale husserliana, si mostra come la concezione fenomenologica dell’esperienza sia originariamente aperta alla trascendenza, in contrasto con una certa tendenza a leggere Husserl come un autore essenzialmente interessato all’esperienza come mera relazione intenzionale con un’oggettività. In secondo luogo, vengono esaminati gli sviluppi più recenti del pensiero di J.-L. Marion, che ripropone la questione classica del rapporto fede-ragione nei termini di un ampliamento della ragione insieme all’esperienza di fede.
Ne risulta un quadro fenomenologico in cui la netta separazione tra ragione e fede, anziché corrispondere ad un “guadagno razionale”, procede parallelamente ad una mancanza di razionalità, ad un’auto-delimitazione della ragione dinnanzi a ciò che essa ritiene impensabile.

Parole chiave

Fenomenologia trascendentale | Donazione | Invisibilità | Fatticità | Metafisica

Abstract

On the occasion of the twenty-fifth anniversary of its release, the present text intends to investigate the fruitfulness of Fides et ratio for contemporary phenomenological thought. In the first place, through reflection on the genesis of Husserlian transcendental phenomenology, it is shown that the phenomenological conception of experience is originally open to transcendence, in contrast to a certain tendency to read Husserl as an author essentially interested in experience as a mere intentional relationship with an
objectivity. Secondly, it examines the more recent developments in the thought of J.-L. Marion, who re-proposes the classical question of the relationship between faith and reason in terms of a broadening of reason together with the experience of faith. The result is a phenomenological framework in which the clear separation between reason  and faith, instead of corresponding to a “rational gain”, proceeds in parallel with a lack of rationality, to a self-delimitation of reason in the face of what it considers unthinkable.

Keywords

Transcendental Phenomenology | Donation | Invisibility | Facticity | Metaphysics