Il fondamentale carattere religioso della letteratura latina classica. La religione della Roma antica nella sua evoluzione verso il cristianesimo
Salesianum vol. 81 (2019) n. 3, 398-427
Sezione: Studia
Sommario
La cultura classica latina sviluppò una incessante riflessione sulla persona umana e sul destino dell’uomo. I Romani non provarono l’ebbrezza mistica dei Greci e degli Orientali, ma percepirono chiaramente la vicinanza occulta della divinità, e posero le premesse di quella “humanitas” che viene intesa come conquista del mondo interiore e affinamento dell’uomo. Cicerone sviluppò la ricerca religiosa e dichiarò che il creato è retto dal “sommo dio”; il filosofo Seneca affermò che libertà e giustizia ricavano fondamento dal diritto umano e divino, che non c’è distinzione tra uomo e uomo, e quindi la schiavitù non esiste in natura. La percezione di un Dio unico, dal quale dipendono tutti gli uomini senza distinzione, si rivelò valida premessa per la recezione del messaggio evangelico.
Abstract
Classical Latin culture developed an incessant reflection on the human person and human destiny. The Romans did not experience the mystical inebriation of the Greeks and the Orientals, but clearly perceived the hidden closeness of the divinity, and laid the premises of that “humanitas” which is understood as the conquest of the inner world and the refinement of man. Cicero developed religious research and declared that creation is governed by the “supreme god”; the philosopher Seneca affirmed that freedom and justice derive their foundation from the human and divine right, that there is no distinction between man and man, and therefore slavery does not exist in nature. The perception of a single God, on which all men depend without distinction, proved to be a valid premise for the reception of the Gospel message.